In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, Black Mirror ha saputo conquistare milioni di spettatori raccontando le nostre paure più profonde con episodi autoconclusivi disturbanti, provocatori e spesso profetici. Ma cosa guardare dopo aver divorato tutte le stagioni? Fortunatamente esistono altri titoli che, come l’antologia di Charlie Brooker, esplorano i confini dell’etica, della scienza e del controllo sociale, immergendoci in futuri inquietanti e scenari alternativi che somigliano fin troppo al presente. Ecco alcuni titoli che potrebbero soddisfare chi cerca nuove distopie, esperimenti narrativi e riflessioni sulla condizione umana nell’era digitale.

Humans (2015-2018)
La serie Humans, ideata da Sam Vincent e Jonathan Brackley, esplora un mondo dove i “Synths” – androidi umanoidi altamente realistici – sono diventati comuni nelle case, nei luoghi di lavoro e persino nelle relazioni personali. Nati per servire, i Synths sono programmati per essere ubbidienti e privi di emozioni. Ma cosa succederà quando alcuni di loro iniziano a sviluppare autocoscienza?
La serie si distingue per il modo in cui mette la tecnologia al servizio della narrazione emotiva, rendendola una tappa obbligata per chi ha amato le atmosfere riflessive e morali di Black Mirror.
Nel cast troviamo Gemma Chan nei panni di Anita/Mia, Katherine Parkinson, Tom Goodman-Hill e Colin Morgan.
The Feed (2019)
Tratta dal romanzo di Nick Clark Windo, la serie The Feed immagina una società in cui le persone comunicano, condividono ricordi e accedono a informazioni tramite un impianto neurale chiamato “Feed”, una sorta di social network impiantato nel cervello. Ma quando il sistema inizia a dare segni di malfunzionamento e a prendere il controllo delle menti, ciò che sembrava progresso diventa un incubo.
Il cast include David Thewlis (il Remus Lupin di Harry Potter), Guy Burnet, Michelle Fairley e Nina Toussaint-White.
Maniac (2018)
Diretta da Cary Joji Fukunaga e creata da Patrick Somerville, Maniac è una miniserie di 10 episodi distribuita da Netflix che fonde fantascienza, dramma psicologico e commedia surreale. Ambientata in un mondo retro-futuristico ispirato agli anni ’80 ma con tecnologia avanzata, la serie racconta la storia di Annie Landsberg (Emma Stone) e Owen Milgrim (Jonah Hill), due individui profondamente segnati da traumi personali che si incontrano durante un misterioso esperimento farmaceutico.
La premessa scientifica è semplice e spaventosa: una casa farmaceutica ha sviluppato una sequenza di pillole capaci di riscrivere la mente, eliminando il dolore e le emozioni negative senza bisogno di terapia. I volontari, però, vengono spinti in un viaggio psicologico dentro le loro fantasie e paure più profonde. Quello che Maniac mostra è un caos onirico dove ogni episodio assume stili e generi diversi – noir, fantasy, distopia, spionaggio – come un puzzle narrativo che riflette lo stato mentale dei protagonisti.
Dark (2017-2020)
Prima serie originale tedesca prodotta da Netflix, Dark è un capolavoro di narrazione complessa e atmosfera cupa. A prima vista può sembrare un thriller su una scomparsa misteriosa, ma in realtà è un’epopea familiare e filosofica che si snoda su più generazioni e attraverso diversi piani temporali. Il tutto ha inizio nella tranquilla cittadina di Winden, quando un ragazzo scompare nel nulla, facendo riaffiorare segreti sepolti da decenni e portando alla luce l’esistenza di un passaggio temporale nei pressi della centrale nucleare locale.
Dark esplora temi come il libero arbitrio, la ciclicità del tempo, l’identità e il destino. Come Black Mirror, anche Dark ci pone davanti a dilemmi morali e paradossi esistenziali, e lo fa costruendo una mitologia in cui ogni dettaglio è parte di un universo più grande.
Black Mirror: Bandersnatch (2018)
Bandersnatch non è un episodio come gli altri. È un film interattivo prodotto da Netflix e parte dell’universo di Black Mirror, che porta al massimo livello l’esperimento narrativo della serie: qui lo spettatore diventa protagonista, costretto a prendere decisioni cruciali per il personaggio principale, in una storia che cambia forma a ogni scelta.
Ambientato nel 1984, Bandersnatch segue Stefan Butler (Fionn Whitehead), un giovane programmatore che sta cercando di adattare un romanzo gamebook (anch’esso chiamato Bandersnatch) in un videogioco. Man mano che la storia procede, Stefan inizia a perdere il controllo della realtà, domandandosi se le sue scelte siano davvero sue… o se qualcun altro –cioè tu, spettatore – stia guidando la sua vita.
