A Cannes trionfa A Simple Accident ed è subito un caso politico

Cannes si chiude con la vittoria di A Simple Accident di Jafar Panahi, che si aggiudica la Palma d’oro. Il maestro iraniano, allievo di Abbas Kiarostami, è autore di un cinema realizzato clandestinamente e solamente ora torna, a distanza di ben quindici anni, ad un festival internazionale. La sua vittoria, salutata da un lungo applauso solidale, sta già diventando un affaire politico. Teheran ha convocato l‘incaricato d’affari francese in Iran, protestando contro i commenti, ritenuti “offensivi”. Commenti rilasciati da Parigi in seguito agli onori tributati al cineasta dissidente, in un messaggio legato alla Palma d’Oro, Jean-Noël Barrot, capo della diplomazia francese, aveva criticato “l’oppressione del regime iraniano”. Panahi è il simbolo cinematografico del dissenso in Iran, subendo per anni censura e repressione.

Jafar Panahi un dissidente con la macchina da presa

Tutti i premi del 78° Festival di Cannes

Palma d’oro per il miglior cortometraggio è stata vinta da I’m Glad You’re Dead Now di Tawfiq Barhum.

Camera d’or, assegnata a The president’s Cake diretto dall’iracheno Hasan Hadi, al suo debutto alla regia.

Migliore sceneggiatura, per Jeunesse Meres di Luc e Jeanne-Pier Dardenne.

Il Premio speciale, assegnato dalla giuria è stato vinto da Resurrection di Bi Gan.

Migliore regia, a Kleber Mendonca Filho per O agente secreto.

Migliore attrice Nadia Melliti per Le petit dernier di Hasfia Herzi.

Il Grand Prix, assegnato a Sentimental value di Joachim Trier

Conclusioni

Tra i sostenitori della Palma d’oro a Panahi c’è ovviamente il collega Mohammad Rasoulof, che giusto lo scorso anno era giunto alla Croisette dopo otto anni di detenzione in Iran. Era fuggito clandestinamente con la sua opera Il seme del fico sacro, che si aggiudicò il Premio speciale della Giuria e la candidatura all’Oscar.

Cannes Festival

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