Pesaro Film Festival, da sempre sotto il segno dell’anticonformismo

La Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro (Pesaro Film Festival) è considerata tra le più importanti kermesse cinematografiche italiane. Nata nel 1965 con lo scopo di realizzare un’esposizione di opere prime, perseguendo nuove scelte e nuove strade capaci di avviare processi di rinnovamento, di crescita, di maturazione, di evoluzione del cinema. Il Pesaro Film Festival non si è mai limitato a sdoganare i giovani registi, ma ha sempre cercato di contribuire a rendere conoscibile e meglio comprensibile il loro operato a tutti coloro che condividono patrimoni ideali ed esigenze culturali. Il Festival dal 1964 a oggi, cerca di rompere equilibri cristallizzati legati alla consuetudine e al conformismo.

Ideata e progettata a Roma da Lino Micciché e da Bruno Torri alla fine del 1964, la Mostra viene varata con la prima edizione nel 1965, sotto la direzione dello stesso Micciché, membro anche del comitato organizzatore per quasi quarant’anni, sino alla sua morte. Per la Mostra di Pesaro, il grande critico organizza una serie di convegni che discutono in Italia delle principali ondate di nuovo cinema internazionale degli anni sessanta, come la Nová vlna cecoslovacca, il New American Cinema e il Nuovo cinema tedesco. Un Festival che punta da sempre alla multiculturalità e all’anticonformismo.

Una locandina come bandiera della rivoluzione artistica

Gianni Amelio si racconta

 La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema omaggerà il grande cineasta e sceneggiatore che ha così commentato l’Evento Speciale a lui dedicato: “Nel 1970 qualcuno mi sgridò per non avere proposto alla Mostra di Pesaro il mio primo film La fine del gioco. A quel tempo non ci pensai: il Nuovo Cinema era un traguardo che sentivo di non meritare. Ma l’anno successivo lavorai sul quaderno dedicato a Nagisa Oshima e conobbi tutti i suoi film. Mesi dopo, quando Oshima venne a Roma, lo accolsi al cinema Rivoli con un breve e temerario discorso in giapponese. Allora nacque un’amicizia, una delle più fertili della mia vita. Adesso, dopo tanti anni, dedico alla sua memoria l’Evento Speciale che Pesaro mi offre e che accolgo con profonda riconoscenza”.

Premio Lino Micciché

Gianni Amelio

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