Con l’approssimarsi della stagione estiva, torna (come ogni anno) Il Cinema Ritrovato a Bologna, che il prossimo anno festeggerà i quarant’anni di vita. La rassegna bolognese, nasce con la mission di far riscoprire film rari e poco noti, riferendosi in particolare alla produzione cinematografica delle origini. Si tiene dal 1986, quando si sostituì alla Mostra del Cinema Libero di Porretta. La rassegna offre sempre una ricca e preziosa selezione di opere rare o considerate perdute, provenienti dagli archivi storici delle cineteche di tutto il mondo.
Il Cinema Ritrovato, si svolge nel periodo compreso tra giugno e luglio (quest’anno si terrà dal 21 al 29 giugno) e ha come sede deputata Piazza Maggiore, ma anche la Manifattura delle Arti, ospitando anche la Mostra Mercato dell’Editoria Cinematografica.

Ritrovati e restaurati: Tra classici, opere prime e cinema di genere
Quest’anno il carnet della sezione Ritrovati e restaurati è assai ricco, un’occasione imperdibile per tutti i cinefili che potranno riscoprire svariate opere giovanili di conclamati maestri internazionali della settima arte. Da Ford a Truffaut, da Roeg a Ophüls e classici della maturità di Lubitsch, Hitchcock, Wilder, Naruse, Kubrick e Cronenberg. Tra ottime prove attoriali di grandi dive come Jean Seberg (esordiente in Santa Giovanna di Preminger), brilla la Danielle Darrieux di La verità su Bébé Donge, diretto nel 1952 da Henri Decoin e ispirato all’omonimo romanzo di Georges Simenon. La riscoperta del film di Decoin si abbina perfettamente alla mostra bolognese Georges Simenon. Otto viaggi di un romanziere, che la Cineteca di Bologna ha inaugurato il 10 aprile scorso, negli spazi della Galleria Modernissimo, e sarà visitabile fino all’8 febbraio 2026.
La cavalcata nei recuperi prosegue anche con un dittico newhollywoodiano con protagonista Jack Nicholson, composto dal celeberrimo Qualcuno volò sul nido di Forman e dal capolavoro di Rafelson Cinque pezzi facili. La sezione Ritrovati e restaurati è sempre foriera di sorprese e quest’anno presenta film sconosciuti, come il sovietico Moi syn (My Son) di Evgenii Cherviakov, il thriller anglosassone Strongroom di Vernon Sewell o i film di Franciszka e Stefan Themerson, coppia di artisti visionari e modernissimi.
Il Technicolor rifulge fiammeggiante sugli schermi del Cinema Ritrovato, con i restauri di film come Duello al sole di King Vidor e Artisti e modelle di Frank Tashlin. Da non sottovalutare però, l’audace proposta della sottosezione Pratello POP, che prevede la proiezione di Arrapaho, cult trash degli Squallor, oltre al capolavoro di Sergio Martino Non si sevizia un paperino.
Miracoli visivi di inizi Novecento
Nel 1905 la pioniera del cinema francese Alice Guy, adattò per il grande schermo il capolavoro letterario di Victor Hugo Notre-Dame de Paris. Sarà possibile assaporare le immagini del film di Guy durante la rassegna bolognese e tra le altre visioni di film del 1905, si annuncia una proiezione speciale delle opere di Méliès commentate dal vivo. Presente anche una rassegna all’aperto di comiche Pathé, proiettate mediante apparecchi dell’epoca. Il 1925 è l’anno del 30° anniversario della nascita del cinema, e Il Cinema Ritrovato propone una selezione di classici e opere rare, uscite esattamente un secolo fa. Accanto a capisaldi indiscussi come Sciopero! di Sergei Michajlovič Ėjzenštej o Il padrone di casa di Carl Theodor Dreyer, la rassegna include opere meno conosciute, e gli esordi di futuri maestri come Alfred Hitchcock, Jean Renoir e Josef von Sternberg.
Cineconcerti
Il Cinema Ritrovato, in questa ricca messe cinefila, offre anche l’opportunità di assistere a otto giorni di cineconcerti, dalle 9 del mattino a notte fonda. Al Lumière, al Modernissimo, in Piazzetta Pasolini, in Piazza Maggiore, una massiccia presenza di film muti, accompagnati dal vivo da musicisti capaci di creare un perfetto connubio tra immagine e musica. Fra le numerose opere presenti Die Rose von Stambul (1917), trasposizione cinematografica dell’omonima operetta, in cui recita la leggendaria soprano Fritzi Massary. Salvation Hunters (1925) esordio di von Sternberg, accompagnato dall’affascinante trio di musicisti sperimentali. Il nuovo restauro di Quo vadis? (1913) a cui Frank Bockius e Daniele Furlati daranno nuova musica e la première della nuova partitura composta da Stephen Horne e Frank Bockius per The Garden of Eden (1928).
