Disponibili su Raiplay due recenti opere del maestro sudcoreano Hong Sang-soo

Sulla piattaforma gratuita di Raiplay, nella sezione Fuori orario Cose (mai) viste, da pochi giorni sono disponibili in prima visione La donna che fuggiva e Introduction, del maestro sudcoreano Hong Sang-soo, nella loro versione originale sottotitolata.

Hong Sang-soo è uno dei massimi esponenti dell’attuale cinema coreano, cantore di opere minimaliste spesso impegnate ad analizzare i rapporti tra i sessi con grande nitore e pulizia formale, dove i sentimenti sono tratteggiati con ironia e profondità. Non solamente regista ma anche sceneggiatore, produttore, direttore della fotografia, montatore e compositore di colonne sonore, Sang-soo è da anni il beniamino di molti festival (Venezia, Cannes, Berlino, Locarno). Nel 2020, il suo La donna che fuggiva si è aggiudicato l’Orso d’argento per la miglior regia al Festival di Berlino, mentre nel 2021 Introduction ha vinto, sempre alla Berlinale, l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura.

Conversazioni tra donne

Uno spostamento di osservazione assai delicato e complesso quello che mette in atto Sang-soo, ponendo la giusta distanza tra il proprio filtro maschile e lo sguardo femminile che applica al film e alle sue protagoniste. Uno sguardo libero ma mai giudicante, solamente indipendente di vivere e decidere secondo la propria misura e sensibilità. Lo stile del maestro sudcoreano (già di per sé minimalista) si fa ancora più rarefatto nel raccontare la vicenda di Gamhee, giovane donna che mentre il marito è in viaggio d’affari esplora Seul e incontra tre sue amiche. Visita le prime due nelle loro case e incontra la terza per caso, negli uffici di una società di produzione cinematografica, dove si reca a visionare un film in una saletta.

Introdurre ai sentimenti della vita (e del cinema)

Il film racconta le vicende del giovane Youngho, che deciso a intraprendere la carriera di attore, viene convocato nello studio del padre medico. Intanto Juwon, fidanzata di Youngho, si trasferisce a Berlino per i suoi studi e il giovane decide di andarla a trovare. Attraverso sua madre la ragazza ha trovato alloggio a casa di un’artista. Qualche tempo dopo Youngho si incontra con sua madre che vuole presentarlo a un amico attore. Youngho chiede al suo amico Jeongsoo di accompagnarlo e dopo pranzo vanno in spiaggia. Youngho si addormenta e sogna Juwon. Quando si sveglia fa un bagno in mare, affrontando il freddo, mentre Jeongsoo sta ad osservare.

Se da un lato il film esplora con delicatezza e semplicità i sentimenti tra i giovani protagonisti, introducendoli al mondo degli adulti, dall’altro analizza le difficoltà personali di Youngho (in altalena tra paura e desiderio) di inserirsi nel modo del cinema.

Hong Sang-soo, in soli 66 minuti, ci parla dell’amore in senso totale, in cui arte, sentimenti e pulsioni si sciolgono in un bianconero malinconico e sfumato, dando anche spazio alle relazioni genitoriali. La lunga sequenza del pranzo con i genitori di Youngho, richiama alla mente i capolavori maturi di Ozu, costruiti su intrecci relazionali e piccoli malintesi sentimentali. Il finale invece, che esalta la fragilità incosciente dei giovani personaggi (l’uveite che affligge la ragazza, sintomo di difficoltà nel mettere a fuoco la relazione con il fidanzato), ricorda le prime commedie del maestro nipponico come Giorni di gioventù, ma attraversato dal vento impetuoso della nouvelle vague.

Musa e compagna

Dopo aver vinto nel 2017 l’Orso d’oro come migliore attrice in On the Beach at Night Alone, la ritroviamo anche in queste due opere fruibili su Raiplay.

Introduction

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