Siamo circa a metà percorso di questa 82a edizione della Mostra del Cinema di Venezia e le novità sono ancora molte, sia per quanto riguarda le stars sul red carpet che per la quantità dei film presenti nel programma.
Oggi domenica 31 agosto uno dei divi della giornata è Jude Law, che con la sua solita classe ed eleganza che lo contraddistinguono arriva al Lido. Il film in questione è Il Mago del Cremlino di Olivier Assayas, in cui Law lavora al fianco di Paul Dano e Alicia Vikander.
In concorso alla Mostra del Cinema, Il Mago del Cremlino è ambientato nella Russia dei primi anni Novanta. La storia racconta di Vadim Baranov, ex artista d’avanguardia diventato consigliere occulto del futuro Zar Vladimir Putin. Una riflessione sul potere, sulla distorsione del pensiero di massa e sull’impossibilità di controllare i sentimenti. Un nuovo affascinante tassello filmico che arricchisce la preziosa filmografia di Assayas come regista e di Law come interprete.

Resoconto del corteo per Gaza
La manifestazione pro Palestina che si è svolta ieri al Lido di Venezia, ha contato una partecipazione superiore alle attese con oltre diecimila presenze. Tra i momenti più potenti, resta lo sbarco della motonave noleggiata dagli attivisti
“Abbiamo puntato i riflettori della Mostra sul genocidio in corso in Palestina, dallo star system alle atrocità”. Questo è quanto hanno gridato gli attivisti in testa al corteo, quando sono giunti di fronte al cordone di polizia che li separava dal Palazzo del Cinema.
Con lo slogan “Free Palestine – Stop al genocidio”, il corteo ha lasciato un segno forte all’interno della manifestazione cinematografica. Lo scopo è quello di affermare con vigore la necessità di riconoscere il genocidio in corso a Gaza, in una mobilitazione che sta coinvolgendo strati sempre più ampi di società civile.
Tra i nomi noti presenti alla manifestazione, citiamo la conduttrice del festival Emanuela Fanelli, la quale aveva dichiarato di non parlarne sul palco ma di partecipare al corteo, gli attori Michele Riondino e Donatella Finocchiaro, il fumettista Zerocalcare e la regista Céline Sciamma.
Sophie Codegoni rinasce come Venere sul red carpet, ma il dolore è ancora forte
Dopo mesi che l’avevano risucchiata in un torbido gorgo mediatico, a causa di un brutto caso di stalking da parte dell’ex compagno Basciano, L’ex tronista di Uomini e Donne Sophie Codegoni rinasce come Venere sul red carpet di Venezia.
Nonostante la sua apparizione divistica veneziana, nulla è in grado di cancellare definitivamente i mesi di sofferenza e difficoltà che Sophie Codegoni – ex tronista ed ex concorrente del Grande Fratello – ha vissuto e, sicuramente, sta ancora vivendo.
Le vicissitudini con l’ex fidanzato Alessandro Basciano e il caso di stalking l’hanno minata fortemente. Sophie, però, non si è mai arresa. Anzi, si è sempre battuta per ottenere giustizia e verità.
Dopo un primo rifiuto, ad Alessandro Basciano è stato dato il braccialetto elettronico. Attualmente il 36enne ligure, accusato di stalking nei confronti dell’ex compagna e mamma della loro figlia, conosciuta nella Casa del GF, sarà costretto a portare il braccialetto, oltre ad aver ricevuto il severo divieto di avvicinamento e di comunicare con l’ex compagna.
Final Cut in Venice
Oggi è la giornata anche del programma Final Cut in Venice, facente parte della 82a Mostra del Cinema di Venezia, con il compito selezionare e sostenere l’ultima fase di post-produzione di film provenienti da Africa, Giordania, Iraq, Libano, Palestina, Siria e Yemen. Per l’occasione vengono presentati agli operatori internazionali i film in lavorazione, offrendo l’opportunità di trovare partner, distributori e finanziare le fasi finali di produzione.
Il programma copre tre intere giornate della Mostra (dal 31 agosto al 2 settembre 2025) al Lido di Venezia durante il Venice Production Bridge e nell’ambito della 82.
Quest’anno sono stati selezionati otto film che parteciperanno alla 13a edizione di Final Cut in Venice, il programma Industry che dal 2013 sostiene la post-produzione di film provenienti dai Paesi africani e da sei Paesi del Medio Oriente: Iraq, Giordania, Libano, Palestina, Siria e Yemen, nell’ambito del Venice Production Bridge dell’82.
