Mark Grayson è all’apparenza un ragazzo come tutti gli altri ma in realtà nasconde un grande segreto: è un supereroe che deve proteggere l’umanità dalle minacce della galassia, decisamente un potere troppo grande per un ragazzo che ha bisogno di un mentore che possa guidarlo in questa nuova fase della sua vita. Il suo nome da supereroe è Invincible e ha ereditato i poteri da suo padre Nolan, alias Omni-Man, il più grande difensore della Terra, idolo e punto di riferimento del figlio fin da bambino. Ma il padre è veramente il simbolo di pace e altruismo che il ragazzo ha da sempre idolatrato?

L’idolatria padre-figlio: il complesso di Telemaco in Invincible
Sin da quando era piccolo Mark avrebbe voluto seguire le orme di suo padre, il supereroe Omni-Man, e diventare anche lui il più grande difensore dell’Universo. Mark vive il complesso di Telemaco: non c’è rivalità, anzi, il figlio attende le indicazioni del padre, lo ritiene un punto di riferimento e si aspetta che dal padre arrivino delle linee guida da seguire per crescere e diventare adulto. Ma Omni-Man non è quello che si aspetta il figlio: un padre premuroso e un difensore dei più deboli. Suo padre in realtà è un conquistatore di mondi che, secondo l’ ideologia del suo popolo natìo, deve sopraffare gli esseri ritenuti inferiori.
Omni-Man, il Duce dei supereroi
La figura di Omni-Man è paragonabile a quella dei più grandi dittatori: da Hitler a Mussolini, da Stalin a Pinochet, falsi idoli al quale la gente si è aggrappata (chi obbligatoriamente), nella speranza di un futuro migliore, ma che hanno usato il pugno di ferro per eliminare nemici e compiere genocidi. Omni-Man è un tiranno senza scrupoli che non ci pensa due volte a eliminare chiunque gli si pari davanti, persino i suoi colleghi e amici supereroi (emblematico il finale della puntata pilota). Il padre di Mark è il ritratto dell’apparenza, aiuta il prossimo esclusivamente per tornaconto personale: essere idolatrato dalle masse e intanto pugnalare alle spalle la sua famiglia, il suo Telemaco. La scoperta di Invincible della reale natura del padre lo porta a rivalutare tutti i valori in cui credeva. Non può più attendere la “nave del padre” perché non c’è mai stata: il mentore cercava solo con astuzia di portare il suo discepolo sulla strada del male, e ora Invincible deve guidare in solitaria il suo timone.
Scusi, a chi mi devo rivolgere per crescere?
La serie di Invincible mette in scena la falsa idolatria, da sempre protagonista della storia dell’uomo: il mito del vello d’oro, il politeismo greco e latino, la mitizzazione degli imperatori romani e dei dittatori del Novecento, le religioni. L’uomo ha sempre avuto bisogno di un punto di riferimento che possa dare un senso alla propria esistenza e guidarlo nella crescita. Succede in realtà nella vita di tutti i giorni, quando il padre o la madre si fanno mentori dei propri figli. Ma nella società attuale i giovani sono sempre più cultori della tecnologia, asserviti al Dio non religioso ma telefonico, legato al mondo dei social e alla sovrabbondanza di contenuti mediali. Ci sono troppi idoli da venerare che si finisce per non scegliere alcun modello da seguire. I genitori non sono più visti come tali, ritenuti troppo arretrati e obsoleti, non capaci di conformarsi ai desideri dei giovani d’oggi: i genitori poi possono rivelarsi dei pessimi esempi. Ora gli adolescenti denigrano anche la religione, così come le istituzioni scolastiche, che vengono viste più come un obbligo che come una seria opportunità formativa.
I falsi idoli dell’epoca contemporanea
La palla ora passa alle divinità del mondo social: influencer, youtuber, streamer, che ora hanno il “compito” di farsi mentori e guidare i giovani all’educazione. Il problema è che non vogliono educare nessuno: veicolano le proprie idee basate più che altro sulla possibilità di accrescere la propria popolarità, sono un pò gli Omni-Man del giorno d’oggi. Quindi l’idolo di oggi diventa diseducativo, portando i ragazzi a essere meno responsabili, meno consapevoli del proprio futuro, meno sollecitati a seguire le proprie passioni, portandoli potenzialmente sulla cattiva strada. Ma se ci troviamo in questa situazione, la colpa di chi è? A voi l’ardua sentenza.
