Oggi 2 settembre ritorna a sorpresa nelle sale Nightmare-Dal profondo della notte, pellicola diretta dal maestro dell’horror Wes Craven e primo capitolo di una fortunata saga divenuta ormai cult tra gli amanti del genere. Il film segna inoltre l’esordio del serial killer Freddy Krueger, uno dei “mostri” legati al mondo dell’orrore più famosi e noti al grande pubblico, tanto da essere annoverato come uno dei più apprezzati villain di tutta la storia del cinema all’interno di classifiche e blog online. Nell’attesa e speranza che andiate a (ri)-vederlo al cinema, ecco a voi una breve panoramica del film.

Trama
Nel quartiere di Elm Street, a Springwood (Ohio), un gruppo di ragazzi hanno lo stesso tipo di incubo durante la notte: un serial killer con il viso ricoperto di ustioni e un guanto destro munito di artigli affilati che tenta di ucciderli nel sonno. Nonostante per alcuni dei giovani si tratti solo di semplici suggestioni oniriche, per altri di loro invece esiste un nesso con la realtà. Una delle ragazze, infatti, morirà poco tempo dopo durante il sonno con il corpo lacerato da ferite di artigli. Per i protagonisti, consci ora del reale pericolo che stanno attraversando, si prefigura una battaglia per la sopravvivenza contro un nemico onirico apparentemente impossibile da sconfiggere. I ragazzi riescono successivamente a scoprire l’identità del famigerato assassino: si tratta di Freddy Krueger, un infanticida del quartiere di Elm Street che, una volta scarcerato ingiustamente grazie alla firma di un giudice, venne bruciato vivo da un gruppo di genitori (i genitori dei ragazzi), i quali decisero di farsi giustizia da soli. Per questo motivo, Freddy è tornato dal mondo dei sogni per vendicarsi sui figli sopravvissuti che lo hanno portato alla morte. Starà ai protagonisti trovare un modo per potersi liberare finalmente da un vero incubo e tornare a dormire sonni tranquilli.
Nightmare, l’incubo del sogno americano
Nightmare mette in scena con grande lucidità un ritratto degli States che non è più visto come il territorio delle grandi opportunità, luogo di speranza e rinascita, ma al contrario l’America diventa ambiente ostile, un “incubo a occhi aperti” per chiunque vi risieda. Il regista statunitense non ha affatto paura di scardinare la supremazia USA e, in linea con il genere horror, a far crollare le certezze della popolazione americana, da sempre inorgoglita di essere la più grande potenza mondiale. E Wes Craven lo fa andando a rappresentare una piccola parte di questo Super-Stato, un microcosmo simboleggiato dal quartiere di Elm Street, luogo freddo e desolato dove le relazioni sociali (soprattutto familiari) non esistono, se non per quel che riguarda i giovani protagonisti. La famiglia americana è nel film l’antitesi di quello che Giovanni Pascoli definirebbe “nido domestico”, ossia ambiente idilliaco e al riparo da ogni paura: i genitori non esempio per i giovani, non dispensano consigli utili per il futuro, sono poco presenti e pensano soprattutto a mantenere un’immagine ipocritamente pulita agli occhi del prossimo. Nel quartiere di Elm Street non esiste nessun sogno, ma solo la cruda realtà di un Purgatorio sulla terra dal quale bisogna fuggire. I ragazzi protagonisti della pellicola sono pertanto alter ego del mondo giovanile, privo di ideali e punti di riferimento concreti, senza speranze per il futuro e per un sogno tipicamente “americano”.
Il desiderio di (non) sognare
Wes Craven mette in atto con originalità il fallimento e l’inutilità del tema dell’evasione: per il regista non esiste nessun luogo concreto di pace e sicurezza, neanche il mondo onirico, dove teoricamente dovremmo essere tutti tranquilli. Anzi, il mondo dei sogni è ancora più inquietante di quello reale, con il famigerato Freddy Krueger a uccidere chiunque si addormenti. Dal profondo della notte, il villain del film è il simbolo tipico dell’uomo nero, espressione concreta delle paure più recondite dell’essere umano. Non è più un serial killer mascherato in carne ed ossa che si trova nel mondo reale, ma un divoratore di sogni e speranze, che si nutre delle paure della gente. Sognare equivale perciò a morire e di conseguenza Nightmare-Dal profondo della notte è, come suggerisce magnificamente il titolo, un incubo a 360°, la decadenza di ogni tipo di ottimismo e positività che l’uomo possa nutrire su questa Terra, anche quella dei sogni.
