Per contrastare la Pathé, pronta a lanciare in Francia gli episodi di Perils of Pauline, una nuova serie interpretata dalla star del cinema muto Pearl White, Leon Gaumont affidò a Louis Feuillade la realizzazione di un nuovo feuilleton di soggetto poliziesco. Criticato all’epoca perché non sufficientemente elevato dal punto di vista artistico o perché privo di lezioni morali, oggi Les Vampires è considerato il capolavoro di Feuillade.

Il fantastico nel reale
La forza e la modernità del film sta nell’aver ambientato il fantastico in situazioni reali, nelle vie, nelle case e sopra i tetti di Parigi, ossia in contesti resi più inquietanti dall’assenza di molti cittadini andati in guerra. Per alleggerire il tono, Feuillade inserisce il personaggio di Mazamette (Marcel Lévesque), collaboratore del protagonista, ma la vera star di questa serie è Musidora (al secolo Jeanne Roques) nelle vesti di Irma Vep che qui, così come in Judex del 1916, restituisce un efficace ritratto di dark lady.
Scene chiave
Sono 4 le scene da tenere bene a mente.
I vampiri: primo episodio della serie. Dopo il ritrovamento allo Château de la Chesnaye della testa mozzata dell’Ispettore Durtal, i sospetti ricadono su due milionari: Mrs Simpson e il dottor Nox (Jean Aymé). La prima viene assassinata poco dopo e il dottor Nox scappa sui tetti.
Il crittogramma rosso: terzo episodio. Il giovane giornalista Philippe Guérande (Edouard Mathé) si reca in incognito all’Howling Cat, il locale notturno dove si incontrano i vampiri e dove si esibisce, accolta da scrosci di applausi, Irma Vep, anagramma di “vampire”.
Mazamette milionario: sesto episodio. Tra i clienti dell’Hotel du Grand Veneur vi sono il conte Kerlor e suo figlio, rispettivamente il Grand Vampire e Irma Vep, e il rivale Moreno (Fernand Herrmann). Irma Vep viene catturata da Moreno mentre quisisce la camera di Werner.
Nozze di sangue: ultimo episodio. i vampiri sequestrano la moglie di Philippe Guérande. Questi, insieme a Mazamette e alla polizia, fa irruzione nel locale dove si svolgono le nozze di Irma Vep e Vénénos (Frederick Moriss), il nuovo Grand Vampire. Per i vampiri non c’è scampo.
La forza della staticità
Mentre in America il cinema adotta tagli e movimenti di macchina sempre più articolati, Les vampires presenta un montaggio minimale e una cinepresa essenzialmente statica. Se il cinema dei fratelli Lumière e Georges Méliès aveva interpretato la possibilità di produrre rispettivamente la quotidianità e l’immaginario, Feuillade dimostra con Les vampire che il nuovo mezzo ha la capacità di calare il fantastico nella realtà.
