Capitolo V – I primi kolossal: Nascita di una nazione (1915)

Dopo Cabiria, non potevamo non parlare dell’altro primo kolossal per eccellenza: Nascita di una nazione (1915) di David Wark Griffith. Ben 190 i minuti sulla guerra di secessione americana e la conseguente nascita del Ku Klux Klan. Il film è tratto dall’opera teatrale del 1905 The Clansman, del rev. Thomas Dixon Jr.. Griffith narra la storia di due famiglie separate dal conflitto e presenta le difficoltà che insorgono quando ai neri e ai bianchi viene garantita l’uguaglianza. L’eroismo di una società segreta che “salvò il Sud dell’anarchia dei ne***i al potere”.

Inizia il grande potere narrativo

Scene chiave

  1. La carica: le scene di battaglia, in particolare quella molto curata della carica, presentano un ritmo e un virtuosismo tecnico mai visto prima. Griffith aveva capito che gli spettatori riuscivano a cogliere subito anche i dettagli più piccoli. 
  2. L’assassinio di Lincoln: il film vantava l’esattezza delle sue scene storiche, come questa in cui è riprodotto fedelmente il palco del Ford Theater in cui fu assassinato Abraham Lincoln. Per quanto encomiabile, questa fedeltà ai dettagli rivestiva di veridicità anche la parte finale del film. 
  3. Il nuovo Parlamento: in seguito alle misure coercitive che impediscono ai bianchi di votare, il Parlamento della Carolina del Sud risulta dominato dai neri. I neoeletti deputati vengono qui presentati come sciocchi scansafatiche, avidi e golosi. 
  4. Assedio alla capanna: nonostante un uso magistrale del montaggio incrociato, l’immagine ferocemente razzista che ci restituisce la sequenza della deposizione di Silas Lynch (il governatore nero della Carolina del Sud) da parte del Ku Klux Klan e quella della presa della capanna è scandalosa.

Il padre del cinema narrativo

Nascita di una nazione (1915) di D. W. Griffith

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