Arthur Fleck (alias Joker?) è tornato, e questa volta non deve più combattere contro il sistema, ma contro un nemico ben più potente: contro se stesso, o il suo presunto alter ego Joker. Il nuovo capitolo dedicato al più famigerato dei clown “Joker: Folie à deux”, diretto sempre da Todd Phillips (Una notte da leoni, Parto col folle), è appena uscito nelle sale italiane, e i giudizi sulla pellicola non si sono fatti attendere: chi da una parte lo ha apprezzato per aver reso quanto mai originale un cinecomic rinnovandolo come un musical, dall’altra chi ha criticato questa nuova scelta di genere, frutto di una “strategia” per valorizzare al meglio la pop star Lady Gaga, qui nel ruolo di Harley Quinn.

Trama
Arthur Fleck, dopo gli eventi del primo capitolo, è stato rinchiuso nel manicomio psichiatrico di Arkham, in attesa del processo che lo giudichi o no colpevole di quintuplo omicidio. Durante il suo internamento conosce e s’innamora di Lee Quinzel, una ragazza rinchiusa anche lei nell’istituto e con la quale condivide gli stessi interessi, ma soprattutto la stessa visione del mondo e della società. Entrambi fantasticheranno sul proprio futuro insieme, contro tutto e tutti, ma il processo contro Arthur porterà il protagonista a fare i conti con la realtà.
I nuovi Ginger e Fred
In Joker: Folie à deux viene inserita una mina vagante: Harley Quinn, la “spalla” di Arthur, interpretata da Lady Gaga. Questo permette di scardinare la concezione tradizionale dei film sui cinecomic, rendendo la pellicola di Todd Phillips più un musical che un poliziesco vero e proprio. Tantissime sono infatti le scene canore e di ballo dei due protagonisti, perfettamente in sintonia tra loro, quasi a formare un revival del duo Ginger Rogers e Fred Astaire. Ogni momento della narrazione, che sia all’interno del manicomio o durante il processo in tribunale, è un’occasione per rendere il mondo di Joker e Harley Quinn un palcoscenico, un teatro per esibirsi e fare il loro spettacolo. Ma se da un lato questa scelta può inizialmente risultare funzionale, dopo un pò risulta ridondante, autocompiacente e fine a sé stessa, stancando lo spettatore, che vorrebbe un maggior approfondimento dei personaggi, e dei loro conflitti interiori.
Il dualismo della follia
Il sottotitolo del film è esplicito nell’anticipare già il tema della narrazione: una “folie à deux”. Ma se subito pensiamo a una follia condivisa tra Joker e Harley Quinn nel rovesciare le ipocrisie della società, compiendo una sorta di “rivoluzione socialista”, in realtà la vera follia è nella mente di Arthur, scissa in due dal personaggio di Joker. Infatti è proprio l’altra metà l’idolo della città, e soprattutto di Harley Quinn, cosa che finisce per inghiottire l’anima di Arthur, desideroso solo di essere amato per quello che è. Tutto ruota intorno al fantasma del suo alter ego: i tumulti per la città di Gotham, l’infatuazione della ragazza per il clown, il processo per provare se Arthur ha un disturbo dissociativo di identità. Ma ancor più tematico è il prologo animato del film, che si riallaccia al finale: la morte simbolica del protagonista, se di Arthur o Joker lo scoprirete voi.
Promosso o bocciato?
Il nuovo film di Todd Phillips non è certo da condannare, anzi, in alcune sequenze della narrazione sembra di rivivere lo spirito del film precedente (in particolare il prologo e il finale), ma questo Joker: Folie à deux è un prodotto inferiore alle aspettative, con troppi momenti di stanca, soprattutto nella parte centrale, che vive quasi esclusivamente di esibizioni musicali che annoiano a lungo andare. Quello che bisognava valorizzare non era il talento canoro (indubbio) dei due protagonisti Joaquin Phoenix e Lady Gaga, a proprio agio in qualsiasi frangente della storia, ma il nucleo tematico, passato troppo in sordina e mai veramente approfondito del tutto. Quello che abbiamo visto è a tutti gli effetti un film “à deux”, efficace nelle scene senza pezzi musicali, e prolisso durante i momenti canori. Comunque, per chi ama il musical come genere, il film è caldamente consigliato.
