Uno dei registi più influenti e noti del panorama cinematografico italiano, autore di pellicole di grandissimo successo come Gomorra, Io Capitano e Dogman, Matteo Garrone non ha certo bisogno di presentazioni. Oggi, in occasione del suo 56° compleanno, la redazione di Soggettiva vi porterà dentro al mondo artistico di Matteo Garrone, alla scoperta della sua poetica e della prolifica carriera che lo ha contraddistinto come regista italiano capace di fondere la realtà con la fiaba.

Il percorso artistico
Matteo Garrone esordisce con pellicole che hanno come filo conduttore il tema dell’immigrazione, Terra di Mezzo (1996) e Ospiti (1998), in cui entrambi raccontano storie di immigrati a Roma. Nel 2000 realizza Estate romana, pellicola che ha sempre come protagonista la Capitale ma nel contesto dei preparativi per il Giubileo di inizio millennio. Se in questi film il regista romano è legato a una poetica realista (anche formale), con L’Imbalsamatore del 2002, e Primo Amore del 2004, Garrone comincia ad avvicinarsi ai film di genere, adattando la sua visione ai codici espressivi della finzione. La consacrazione definitiva arriva con Gomorra (2008), tratto dal romanzo di Roberto Saviano sulla mafia napoletana e, da lì in poi, Garrone diventerà uno dei più influenti registi italiani, firmando pellicole di successo come Reality (2012), Il racconto dei racconti (2015), Dogman (2018), Pinocchio (2019), e Io Capitano, film sul “viaggio” dei migranti.
La poetica visionaria di Matteo Garrone
Matteo Garrone è un regista che negli anni ha cambiato registri e stili espressivi, pur mantenendo sempre fede alla propria poetica. L’amore e il debito di Garrone nei confronti del realismo è evidente sin dagli esordi: un cinema al servizio del mondo reale non solo per il materiale narrativo (gli adattamenti tratti dai fatti di cronaca e una narrazione che scorre tra fiction e documentario), ma anche per la tecnica formale, attraverso l’utilizzo di cineprese a spalla e riprese in ambienti reali. Ma la passione per il mondo delle fiabe è un altro elemento della poetica tanto cara al regista romano. Anche in questo caso forma e contenuto vanno di pari passo: pellicole come Il racconto dei racconti e Pinocchio sono tratte dalla letteratura fiabesca, Io Capitano è un racconto sulla realtà dei migranti in viaggio, ma reso visivamente attraverso elementi come il surreale e l’immaginazione tipici della fiaba.
Curiosità sul regista
1. Matteo Garrone non ama guardare i propri film e infatti, se gli è possibile, tende ad evitare di assistere alle anteprime che vedono coinvolte le sue pellicole. Il motivo è che il regista, riguardando i suoi film, non vuole trovare dei difetti o avere ripensamenti, a quel punto impossibili da modificare.
2. Il regista romano è anche un grande appassionato delle arti figurative, soprattutto della pittura, disciplina che ha provato a coltivare prima della sua carriera cinematografica. Ha infatti tentato di essere pittore a tempo pieno appena finiti gli studi del liceo artistico, arrivando addirittura a prendere ispirazione dai dipinti del MOMA di New York.
3. Un’altra passione di Garrone è il tennis, sport per il quale ha provato a farsi strada anche a livello professionale, ma ha dovuto poi rinunciare in seguito a un brutto infortunio.
4. Matteo Garrone ha vinto numerosi premi prestigiosi dedicati al cinema, tra i quali due Gran Prix della Giuria al Festival di Cannes, un Leone d’Argento al Festival di Venezia per la regia di Io Capitano, 11 David di Donatello e 9 Nastri d’Argento. Un curriculum di tutto rispetto.
5. A partire da Il Racconto dei racconti Matteo Garrone ha stretto una grande amicizia con Massimo Ceccherini, attore feticcio di Leonardo Pieraccioni. Si tratta di un sodalizio che è continuato anche negli anni a venire, grazie al contributo di Ceccherini come attore e co-sceneggiatore di Pinocchio, fino all’ultimo Io Capitano, dove lo stesso attore toscano ha contribuito anche in questo caso in qualità di sceneggiatore.
6. Matteo Garrone è stato sposato con Nunzia De Stefano, che ha conosciuto sul set di Gomorra e della quale ha prodotto qualche anno fa il film Nevia, presentato alla Mostra del cinema di Venezia.
