«Perché l’America ha copiato la Repubblica romana?». Così il maestro Francis Ford Coppola ha esordito alla 19ª Festa del Cinema di Roma durante l’anteprima italiana del suo kolossal Megalopolis. Nella sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, in collegamento con Cinecittà, le reazioni alla fine della proiezione sono rimaste contenute, lo stesso non si può dire per le ambizioni del regista.

40 anni di Megalopolis
Un film che parte da molto lontano, dove Coppola aveva iniziato ad abbozzare la sceneggiatura di Megalopolis nel 1979, durante le riprese di Apocalypse Now. Le molte interruzioni dell’opera terminano nel 2019, quando finalmente riprende in mano il progetto investendo di tasca propria. Coppola sembrerebbe non badare a spese per dar luce alla sua creatura, investendo lui stesso per raggiungere il budget di 120 milioni di dollari. Per permettere ciò, non ci ha pensato due volte a mettere in vendita parte della sua azienda vinicola in California. Il film però non sembra aver ricevuto il successo che meritavano i 120 milioni di dollari investiti. Ciò è stato chiaro già quando Megalopolis è uscito nelle sale americane e ha incassato 4 milioni di dollari in tre giorni, finendo sesto nella top 10 del box office. La settimana dopo l’incasso si è abbassato a 1,1 milioni. Ora il film sta per uscire anche in Italia, a partire da domani 16 ottobre, dove sicuramente dovrà fare di più per non deludere le aspettative del Coppola di 40 anni fa.
Un’epopea romana in epoca moderna
Ben 40 anni per un’epopea romana nell’America moderna tanto visionaria quanto complessa. Il film racconta la storia di Cesar Catilina (Adam Driver), un architetto di New Rome (una New York utopistica), che ha un piano rivoluzionario per ricostruire la città, totalmente distrutta da una catastrofe, in un modo del tutto nuovo e innovativo. Vuole infatti utilizzare un materiale mai usato prima, il Megalon. Il suo sogno però è ostacolato dal sindaco Franklyn Cicero (Giancarlo Esposito), non pienamente convinto del progetto. Julia (Nathalie Emmanuel), la figlia del sindaco, quando s’innamora di Cesar vive una profonda crisi personale. La ragazza non vuole contrariare l’amato padre ma i suoi sentimenti per l’architetto animano il suo desiderio di emancipazione. Altro rivale di Adam Driver, è sicuramente Clodio Pulcher (Shia LaBeouf), cugino di Cesar, ossessionato da Julia e pronto a fare di tutto per conquistarla. Il film inoltre vede di nuovo insieme Jon Voight e Dustin Hoffman, ben cinquantacinque anni dopo Un uomo da marciapiede. Forse, volevamo ricordarli così.
Il “mega” punto interrogativo
Megalopolis, presentato in anteprima mondiale il 16 maggio 2024 in concorso alla 77ª edizione del Festival di Cannes, voleva creare un parallelismo tra la caduta dell’impero romano e la devastazione dell’America contemporanea, in un futuro fantascientifico e ricco, troppo, di CGI.
A detta dello stesso Francis Ford Coppola: «Megalopolis propone un interrogativo fondamentale: la società in cui viviamo è davvero l’unica alternativa possibile per noi? In questo senso l’utopia che il film propone non è così folle, ma solo il frutto di persone che si fanno giuste domande sulla società in cui vivono […]. Vale a dire, chissà se il perdente Catilina era in fondo un saggio sostenitore di una nuova prospettiva per Roma e Cicerone invece solo l’ottuso custode delle tradizioni».
I dubbi su chi effettivamente sia riuscito a cogliere la sua ambizione rimangono molti e molte le domande senza risposta. La trama sembra essere troppo artificiosa e a tratti senza un vero filo logico, non mancando momenti da considerare “eccessivi” solo per il gusto di esserlo. L’unica cosa che tiene in piedi il tutto è sicuramente il cast d’eccellenza che però poteva essere “sfruttato” di più.
In poche parole, tutto questo citazionismo e filosofeggiare su un tema così attuale come il decadimento della società contemporanea e il rischio di totalitarismi, rimane imprigionato nella performance.
