Il programma della 19° edizione della Festa del Cinema di Roma continua a regalarci dei titoli da non perdere assolutamente: il film d’apertura Berlinguer. La grande ambizione, The Dead don’t hurt di Viggo Mortensen e Fino alla fine, diretto da Gabriele Muccino, ci hanno già regalato grandi emozioni. Ma le sorprese non sono finite. Anche il quarto giorno della Festa è pronta a offrire al grande pubblico pellicole di grande rilievo, primo fra tutti The Return, il nuovo film diretto da Uberto Pasolini e rivisitazione in chiave moderna dell’Odissea di Omero. Nel cast attori del calibro di Ralph Fiennes e Juliette Binoche, che tornano a recitare insieme 28 anni dopo Il paziente inglese, e presenti oggi sul Red Carpet della Festa.

Trama
Ulisse non torna a Itaca da più di vent’anni, dopo un lungo periodo in cui ha affrontato guerre e ha esplorato il mondo insieme ai suoi compagni d’arme. Per Ulisse però è il momento di tornare a casa ma il suo ritorno non è quello che si aspettava: la moglie e regina di Itaca Penelope, che ha atteso il suo amato con pazienza e fedeltà, è continuamente contesa dai proci, mentre il figlio Telemaco rischia perennemente la morte per mano di chi ambisce al trono della città.
La rilettura moderna del mito omerico
Uberto Pasolini decide di portare sul grande schermo le vicissitudini narrate nell’Odissea di Omero a distanza di 50 anni, prendendo virtualmente il testimone della pellicola del 1954 con protagonisti Kirk Douglas e Silvana Mangano. Ma il regista italiano decide di (ri)adattare il materiale letterario dandogli una dimensione contemporanea, al passo con i nostri tempi, alla luce anche dei recenti conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. The Return è un film sulla guerra, vista però con accezioni diverse: non è solo lotta armata ma è anche lotta interiore dei due protagonisti: Ulisse è un uomo che non ha combattuto solo in guerra, ma anche contro il senso di colpa di aver abbandonato per anni moglie e figlio, lasciandoli in mano a degli usurpatori; Penelope, d’altro canto, vive il conflitto di dover rimanere fedele al marito pur sapendo che potrebbe non tornare. Un “ritorno”, quello di Ulisse, che non potrà colmare totalmente il vuoto della sua assenza.
Il commento del regista
A spiegare nel dettaglio il film è stato lo stesso Uberto Pasolini, il regista del film, che noi della redazione Soggettiva abbiamo avuto il piacere di intervistare direttamente dal Red Carpet: «Ho cominciato a lavorare trent’anni fa a questo progetto […] Noi siamo capaci di fare attenzione alle guerre che ci sono più vicine, di gente che ha il colore della nostra pelle, ci dimentichiamo delle altre guerre che esistono in giro per il mondo. Purtroppo il film ha un’attualità che non si vorrebbe avere perché in questo momento siamo più consci di molta violenza in giro per il mondo. The Return è un altro modo di vedere l’Odissea […] vuole raccontare la famiglia e la violenza, l’effetto della guerra, sulla gente che va in guerra e sulla gente che torna dalla guerra, e su quelli che aspettano».
Le dichiarazioni dei protagonisti
A parlare ai nostri microfoni sul Red Carpet anche i due protagonisti, insieme all’attore Claudio Santamaria, che nel film veste i panni del personaggio Eumeo.
A Juliette Binoche abbiamo chiesto com’è stato tornare a lavorare sul set con Ralph Fiennes a distanza dal loro ultimo film, uscito 28 anni fa: «Penso che sia un grandissimo attore. Lui ha fatto molto teatro e con gli anni è riuscito a diventare il miglior attore che avrebbe potuto mai essere». Ha poi aggiunto sul suo personaggio: «Lei (Penelope) è una regina, ma io non sono sicura di esserla. In realtà siamo tutte regine delle nostre vite: combattiamo per quello in cui crediamo e cosa è meglio per noi. Dobbiamo provare a stare in contatto con quello che crediamo sia vero e pieno di significato. Penelope incarna il senso dell’abbandono che sento di provare anch’io. Quando ti senti abbandonato è come se fossi nudo ma questo non fa che regalare molte conoscenze di te stesso».
Queste invece le parole che ha rilasciato Ralph Fiennes, che nel film interpreta Ulisse: «Mi sono sempre identificato con Ulisse e non so spiegare perché. Quando Uberto mi ha proposto il ruolo, sentivo la necessità di dover interpretare questo personaggio, che mi parla dentro […] Mi piace pensare che l’onore esista, ma il problema è il falso onore. L’onore perde valore perché molti fingono, ma non ce l’hanno davvero».
Claudio Santamaria ci ha raccontato le caratteristiche che incarna il suo personaggio: «La profonda umanità e voglia di mantenere vivo e di proteggere il fondo buono dell’anima, in un’isola dove tutto è allo sfascio». L’attore ha poi commentato così sul senso del film: «The Return è una grande vicenda, profondamente umana e attuale, priva di divinità che intervengono, in cui tutti si possono riconoscere, non solo nel micro per quello che riguarda i rapporti familiari, ma anche per quello che accade nel mondo in questo momento».
