Uno dei film italiani più attesi di questa edizione della Festa del Cinema di Roma, Mani Nude porta alla kermesse una storia fatta di violenza e amore, due valori agli antipodi tra loro ma che spesso coesistono nel nostro animo. Nel cast del film diretto da Mauro Mancini attori di prim’ordine come Alessandro Gassmann, Francesco Gheghi e Renato Carpentieri, presenti sul Red Carpet dell’Auditorium Parco della Musica di questa ottava giornata della Festa per presenziare all’anteprima della pellicola.

Trama
Una notte il diciottenne Davide viene rapito e rinchiuso all’interno di un camion, trovandosi costretto a lottare con uno sconosciuto e a ucciderlo a mani nude. Il suo rapitore, Minuto, diventa per lui una sorta di padre putativo, lo allena a lottare e lo fa entrare dentro un giro di combattimenti clandestini per sfamare la sete di sangue degli spettatori paganti.
Il commento dei due protagonisti
A parlare ai nostri microfoni i due protagonisti della pellicola, Alessandro Gassmann e Francesco Gheghi, che ci hanno detto la loro sui rispettivi personaggi e sull’esperienza che hanno vissuto sul set: «Qui dovevo levare ogni forma di umanità ed è stata una sfida molto bella per me, difficile ma bella». Queste le parole di Alessandro, che ha aggiunto: «Un film dal forte impatto visivo, molto violento ma che si scopre lentamente e tira fuori una dolcezza inaspettata che è quella che mi ha colpito sia nel romanzo che nella sceneggiatura di Mauro Mancini».
Queste, invece, le parole di Francesco: «Abbiamo creato delle coreografie molto belle. Un lavoro difficile, un lavoro di costanza […] è stata l’esperienza più tosta della mia vita».
Cosa ci ha detto il regista del film
Anche il regista del film Mauro Mancini ha rilasciato qualche parola ai nostri microfoni, spiegandoci cosa ha voluto rappresentare attraverso Mani Nude: «Credo che i film in generale, e questo film nello specifico, debbano necessariamente essere specchio della nostra società. La nostra società, in questo momento, è intrisa di violenza. […] Quindi credo che sia una nostra missione quella del cinema, quella dei cineasti, quella di cercare di fare appunto da specchio della società che viviamo e questo film, in una forma artistica, lo è».
