A metà tra Cenerentola e Pretty Woman, ma ad alto contenuto sessuale: Anora è senza dubbio un film che merita di essere visto, capace di sorprendere continuamente lo spettatore grazie alla mescolanza diversi registri espressivi, passando improvvisamente dal sentimentale alla commedia slapstick, dal dramma fino all’erotico. Ma oltre a questo, il nuovo film di Sean Baker (vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes), ha dalla sua anche un cast in ottima forma, in cui svettano in primis Mikey Madison, nel ruolo della protagonista Anora, e Jurij Borisov, nei panni del divertentissimo Igor. Spiazzante, controverso ma allo stesso tempo sofisticato, Anora ha tutte le carte in tavola per coinvolgere lo spettatore dall’inizio alla fine.

Trama
Anora Micheeva, detta “Ani”, vive a New York e lavora come spogliarellista di un night club. Una sera, sapendo parlare fluentemente il russo, viene scelta per intrattenere il giovane Vanja, figlio viziato di un potente e ricchissimo oligarca russo, il quale le propone di rivedersi anche fuori dal night club. I due consumano diversi rapporti sessuali e Anora accetta di essere la fidanzata di Vanja per un’intera settimana, al costo di ben 15mila dollari. I due si piacciono e il giovane russo chiede ad Ani di sposarlo: inizialmente scettica, la ragazza accetta la proposta di matrimonio. Ma i genitori del ragazzo non sono favorevoli a questo matrimonio e per questo decidono di partire per gli USA e annullare le nozze tra i due ragazzi.
Un mèlo di generi
Il film non può essere circoscritto a un unico genere, perché è talmente eterogeneo da confondere lo stesso spettatore durante tutto l’arco della narrazione. C’è infatti un pò di tutto: abbiamo il dramma rappresentato dalle false speranze della protagonista di poter cambiare la propria vita fatta di stenti e miserie, abbiamo la comicità slapstick tipica del cinema muto dove il linguaggio dei corpi mescolati e delle gag rende il film un costante divertissement moderno, è presente altresì la dinamica rom-com tipica dei film sentimentali congiunta ad una rappresentazione smodata di sesso e passione. Ma questo mèlo di generi non è fine a se stesso, ma punta a creare un turbine di emozioni nello spettatore al pari della stessa protagonista Ani, coinvolta continuamente in nuovi ribaltamenti di fronte, e soprattutto di pensiero.
Perché vederlo?
Un film dal forte impatto visivo, in perfetto stile pop, fatto di luci al neon, colori sgargianti, e scenografie tipicamente barocche, ma anche i personaggi sono costruiti benissimo: l’impacciato Igor, il sacerdote Toros e l’armeno Garnik, che fanno sempre qualcosa di tremendamente stupido. Anora è un film che ha anche un grande ritmo, non ci annoia mai, grazie a una scrittura all’apparenza frivola e scanzonata, fatta di battute sofisticate, gag fisiche al limite del grottesco, condensato anche da momenti drammatici, che mettono in luce quello che il film vuole raccontare veramente: il fallimento del sogno americano, la paura del pregiudizio, ma soprattutto l’impossibilità di innamorarsi, che sia del materialismo o di un sentimento come l’amore. Quello che rimane è una delusione. Questo è quello che succede ad Anora ovviamente, e non certamente al pubblico, che apprezzerà sicuramente il film sotto tutti i punti di vista.
