«Io sono Kira. E soprattutto…Sono il Dio del nuovo mondo. Un mondo in cui, oggi, Kira è la legge. E in cui solo Kira può mantenere l’ordine. Oggi, io sono la giustizia. Sono la speranza del genere umano. Nessuno è in grado di costruire un nuovo mondo…Soltanto io». (Light Yagami)
Grazie a Death Note, uno dei più grandi capolavori del mondo degli anime giapponesi, oggi vi porto a riflettere sul libero arbitrio, forse il più grande dono che Dio ci abbia mai regalato, rendendo l’uomo (a differenza delle bestie) capace di scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Ma, per quanto nobile e necessario, questo dono divino può essere pericoloso, perché il bene e il male hanno un significato diverso per ciascuno.

Trama
La storia è ambientata in Giappone dove Light Yagami, un brillante studioso delle superiori, trova un quaderno dai poteri soprannaturali, il Death Note, lanciato di proposito sulla Terra dallo shinigami Ryuk, continuamente annoiato della propria esistenza e di quella degli umani. Il quaderno che finisce nelle mani di Light ha il potere di uccidere chiunque dopo pochi secondi: basta scrivere il nome e conoscere il volto. Grazie a questo nuovo potere, Light comincia a eliminare tutti i criminali e, sotto lo pseudonimo Kira, diventa un idolo delle masse. Ma i problemi sono dietro l’angolo perché il più grande detective del mondo, il giovane Elle, è pronto a dargli la caccia.
Light Yagami, l’avvento del nuovo Messia
Il giovane Light è convinto di fare la cosa giusta eliminando completamente la criminalità dalla faccia della Terra. In questo modo tutto il male verrebbe completamente estinto e regnerebbe solo e unicamente il bene. Portare la pace: ecco il grande obiettivo ideologico del proprietario del Death Note. Il potere in mano a Light è assolutamente divino, anche perché caduto dal mondo degli shinigami (dei della morte) e, per questo, lo stesso Light è a suo modo un essere divino al pari del suo compagno di viaggio, ed ex proprietario del quaderno, Ryuk. Il protagonista, avendo la facoltà illimitata di uccidere il prossimo (e non solo i criminali), può pertanto porre le basi di un nuovo mondo, dominato secondo le sue leggi e secondo la sua personale visione di giustizia. Sotto il nome di Kira, inoltre, è ritenuto un nuovo idolo venerato da milioni di persone che, come lui, vogliono un mondo benevolo, senza la convivenza del male. L’arrivo di un nuovo Messia è giunto, proprio come Gesù mandato da Dio. Ma Light è solo una divinità del male che crede di essere diverso dai criminali ma che è esattamente come loro. Il libero arbitrio di Light gli ha permesso di scegliere la cosa giusta (eliminare il male) per fare la cosa sbagliata (uccidere), trasformandosi in servo arbitrio: non è più libero di scegliere tra bene e male, perché la sua volontà è ormai asservita al peccato e alla malvagità. Volete degli esempi concreti? I dittatori sono l’equivalente storico di quello che è diventato Light Yagami.
La trasformazione del libero arbitrio in volontà di potenza
La fenomenologia cristologica di Light Yagami, ritenuto un Dio sceso in terra con la potenza di decidere le sorti degli uomini, riprende per certi aspetti la teorizzazione di Nietzsche del “superuomo” nella sua opera Così parlò Zarathustra. Light ha infatti la libertà di cambiare radicalmente le regole del mondo grazie alla sua volontà di potenza: il potere conferitogli dal quaderno. In questo modo crea una società a sua immagine e somiglianza, stabilendo un nuovo regime di valori. Il male, per come lo intende Light, non deve più esistere e deve essere debellato per sempre e chi è artefice di questo male, sempre a seconda del pensiero ideologico del personaggio, deve essere eliminato. Questa nuova trasmutazione dei valori compiuta da Light finisce però per non essere alla base dell’utilità collettiva: le sue nobili intenzioni di rendere la Terra un posto migliore creano il processo inverso, ossia lo rendono peggiore, perché il suo libero arbitrio di uccidere chiunque voglia mette i comuni mortali in pericolo.
I nostri superuomini
Hitler, Mussolini, Stalin, Pinochet, e tanti altri purtroppo. Questi personaggi storici hanno molto in comune con l’attività che compie Light con il suo Death Note. Innanzitutto il culto “divistico” di Kira è lo stesso dei dittatori totalitari: come non pensare al fanatismo dei sudditi per il Duce o il Fuhrer. Ma soprattutto anche loro hanno avuto la possibilità di eliminare il male per come lo intendevano: oppositori politici, nemici della razza. Hanno trascritto il nome di chi volevano togliere di mezzo, proprio come Light scrive sul quaderno il nome del condannato. Questi dittatori hanno usato il loro libero arbitrio per creare le condizioni di vita di un nuovo tipo di società, fatto esclusivamente per regnare sopra ogni altra cosa, ed eliminando chiunque avesse potuto ostacolarli. Al pari di Light, si sono sentiti delle divinità assolute sulla Terra che, grazie alle loro scelte, non hanno fatto altro che minacciare la civiltà. Pensavano di fare del bene, ma non l’hanno fatto.
