La 19° edizione della Festa del Cinema di Roma è appena cominciata e già riserva dei titoli d’eccezione: da “Falling” al film d’apertura “Berlinguer. La grande ambizione”, per passare al tanto discusso “Megalopolis”. Ma la kermesse è anche un’occasione per riassaporare film che si credevano dimenticati: oggi, presso l’Auditorium Parco della Musica, c’è stata infatti la proiezione in sala di “The Brave”, film del 1997 che segnò l’esordio alla regia di Johnny Depp. Noi di Soggettiva siamo andati a (ri)vederlo e, a distanza di anni, lo abbiamo colto piacevolmente con gli stessi occhi di allora.

Trama
Raphael (Johnny Depp) è un nativo americano, ed ex galeotto, che vive di stenti in una fatiscente riserva indiana, nel bel mezzo di una discarica, insieme alla moglie Rita (Elpidia Carrillo) e ai due figli. Non riuscendo a provvedere al mantenimento della propria famiglia, e sapendo che la riserva verrà demolita, Raphael decide di prendere parte a uno snuff movie in cambio di un’ingente quantità di denaro, nella speranza che questi soldi possano aiutare la moglie e i figli per un futuro migliore. Avendo inoltre ricevuto una parte della somma in anticipo, Raphael ha l’opportunità di godersi una settimana di vita insieme alla propria famiglia, risolvendo tutti i problemi che ha portato e cercando di rimediare ai propri sbagli, prima di essere torturato e ucciso.
Un Johnny Depp in chiave inedita
Riprendendo il titolo The Brave, la prima volta di Johnny Depp dietro la macchina da presa è un tentativo “coraggioso”, in cui l’attore non ha paura a mettersi in gioco a livello tecnico e narrativo (la pellicola è tratta dal romanzo di Gregory Mcdonald), coniugando senza troppi fronzoli momenti di puro documentario (le riprese suggestive dei paesaggi) a episodi al limite dell’onirico per tratteggiare il viaggio anche spirituale del nostro eroe. Johnny Depp ha voluto osare, e lo ha fatto prendendosi qualche rischio, soprattutto nello sviluppo della vicenda (qualche passaggio a vuoto della sceneggiatura, qualche esagerazione visiva), cosa che al tempo della sua uscita in sala non gli ha risparmiato critiche e un flop al botteghino. Ma è anche vero che Johnny Depp ha affrontato un materiale di partenza, già trito e ritrito, con originalità , senza cadere nella morbosa retorica o nel facile sensazionalismo fine a se stesso.
Raphael come Dante e Gesù Cristo
Il viaggio dell’eroe compiuto dal protagonista in The Brave è una discesa negli Inferi delle proprie colpe per salire in Paradiso. Come Dante, anche Raphael deve addestrarsi nella selva oscura e affrontare i gironi dei peccati che ha commesso nella vita terrena, degli errori che gli sono costati la galera e l’abbandono dalla propria famiglia. Raphael non ha mai combinato niente nella sua vita, trascurando moglie e figli: per questo vuole lasciarsi il passato alle spalle, redimersi, e salvare la propria famiglia dalla povertà. Un’epopea sacra fatta di colpe e riscatti, di peccato e redenzione, di sacrificio per il bene degli altri. Quello del protagonista, già conscio di morire, non è solo un percorso di rinnovamento spirituale, ma anche un martirio a tutti gli effetti: il sacrificio che porta alla salvezza del prossimo, proprio come Gesù Cristo crocifisso sulla Croce che si immola per salvare l’umanità dalla perdizione.
L’anti-sogno americano
La regia di Johnny Depp riesce con efficacia a tratteggiare un lato dell’America in cui la dimensione del sogno e del successo cedono il passo alla povertà e alla disperazione. La comunità di indiani del quale fanno parte Raphael e la sua famiglia è una microsocietà che vive ai margini della società stessa, come dei parassiti alla ricerca di un avanzo che concede la “discarica” nella quale vivono: ogni giornata è inesorabilmente uguale e per loro non può esserci speranza e beatitudine, ma solo la miseria. Questo Raphael lo sa bene, e per questo accetta di partecipare a uno snuff movie, offrendo la propria vita in cambio della vita stessa della sua famiglia (rappresentata dalla somma in denaro). Paradossalmente, anche l’uomo ha il suo prezzo: la vita di Raphael vale 50mila dollari, tanto basta per salvare la vita a un’intera famiglia e a realizzare il loro sogno americano.
