La 19° edizione della Festa del Cinema di Roma continua senza sosta e tra i film di punta della quinta giornata troviamo Il treno dei bambini, pellicola diretta da Cristina Comencini su una pagina di storia mai raccontata prima: “i treni della felicità” del secondo dopoguerra. Un viaggio epico e struggente dentro un’epoca del nostro Paese fatto di miseria, ma anche di grande generosità da parte del popolo italiano, visto attraverso gli occhi del protagonista, il piccolo Amerigo Speranza. Oltre alla proiezione del film, il consueto Red Carpet della giornata ha visto anche sfilare il cast della pellicola, con nomi d’eccezione: Barbara Ronchi, Serena Rossi, Stefano Accorsi e Francesco Di Leva sono solo alcune delle star che hanno presenziato sul tappeto rosso, e che noi della redazione Soggettiva abbiamo avuto il piacere di intervistare.

Trama
Nell’Italia del 1946 il bambino Amerigo Speranza ha sempre vissuto a Napoli con la madre Antonietta in un clima di povertà e miseria. Ma Amerigo ha la possibilità di cambiare la sua vita: a bordo di un treno della felicità il protagonista riuscirà infatti a trovare ospitalità al nord, presso la casa di Derna, madre sola e senza figli che si prenderà cura del bambino. Durante questa permanenza, il giovane Amerigo acquisirà una nuova consapevolezza che lo porterà a compiere una scelta dolorosa.
Il commento della regista
A parlarci de Il treno dei bambini è intervenuta la regista Cristina Comencini, presente sul Red Carpet in compagnia di Christian Cervone, l’attore che interpreta il protagonista da bambino: «Questa grande impresa che vedrete l’hanno fatta un gruppo di donne napoletane e non solo». Ha poi affermato su cosa vuole raccontare la pellicola: «La guerra, quando finisce, non finisce subito, ci vuole tanto tempo. E penso che il fatto di riportare il valore di questa storia ridà coraggio intanto all’Italia, e alla sensazione che siamo un paese unito».
Le dichiarazioni dei protagonisti
A parlare direttamente ai nostri microfoni anche il cast de Il treno dei bambini: «Sono molto lontana da come è stata mamma, questa Antonietta che io interpreto». Ha detto così Serena Rossi sul suo personaggio, la madre “naturale”del protagonista. L’attrice ha poi continuato dicendo: «Antonietta è una donna che non sa abbracciare, che non ha mai avuto carezze e quindi non ne sa dare, una donna che non sa dire al figlio “ti voglio bene”». Infine ha aggiunto: «Io invece sono esattamente il contrario. Nonostante questo, penso che lei sia stata capace, così come tante mamme e donne del 1946, di compiere il gesto d’amore più grande, che è quello di lasciare andare i propri figli per garantirgli un futuro».
Anche Barbara Ronchi, che veste i panni della madre “adottiva”, ci ha spiegato le sensazioni che ha avuto nel lavorare a questo film: «L’unica cosa di cui ho sempre paura è di non riuscire a trovare forse un rapporto autentico quando ci sono i bambini. E invece anche con Christian [Christian Cervone] è successo, siamo diventati amici». Sul suo personaggio come madre ha aggiunto: «Era inadatta, non ha mai avuto bambini e non pensava che potesse accaderle nella sua vita una cosa del genere».
Questo è invece quello che ci ha raccontato l’attore Francesco Di Leva sul rapporto che ha avuto con il proprio personaggio: «Io sono padre nella vita, non sono così spregiudicato come il personaggio che vedrete, sono più coccolone con i miei figli. Lui non lo è ma erano altri tempi, dove esisteva comunque la figura del padre legata al patriarcato». Lo stesso attore ha poi continuato: «Il ruolo è bello ma non grandissimo, per dire che è una chicca. Mi sono divertito a farlo e poi con Cristina [Cristina Comencini] è sempre un piacere lavorare».
