La 19° edizione della Festa del Cinema di Roma è quasi agli sgoccioli ma non per questo lo spettacolo deve fermarsi. Anche se giunti ormai alla decima giornata della rassegna, ci sono ancora tanti titoli che il grande pubblico sta aspettando, in primis Hey Joe, il film italiano diretto da Claudio Giovannesi con protagonista James Franco, presenti entrambi sul Red Carpet dell’Auditorium in occasione della presentazione della pellicola.

Trama
Siamo a Napoli, nel 1944, e le ragazze d’alto borgo chiamano i militari americani appena sbarcati sulla penisola italiana: “Hey Joe!”. Qui Dean s’innamora di una di loro, Lucia, ma è costretto poi a partire dopo i combattimenti. Il film poi passa direttamente a circa trent’anni dopo, precisamente nel New Jersey del 1971, dove Dean si è ormai stabilito. Il protagonista riceve un giorno una lettera spedita da Napoli tredici anni prima, in cui è scritto che la vecchia fiamma Lucia è morta e il loro figlio Enzo ha dodici anni. Dean decide quindi di ritornare a Napoli per incontrare suo figlio, ormai un venticinquenne legato al mondo della malavita partenopea.
I protagonisti del film
Nel ruolo dei due protagonisti della pellicola James Franco e Francesco Di Napoli, rispettivamente nel ruolo del padre Dean e del figlio Enzo: «Ho imparato come funziona l’industria cinematografica qui, e mi piace veramente tanto. É artistica e di supporto e si rispetta molto la visione del regista. É una cosa che apprezzo davvero tanto». Queste le parole dell’attore statunitense, al suo primo ruolo in un film italiano.
Ecco quello che invece ha dichiarato il collega Francesco Di Napoli sul rapporto avuto sul set con James Franco: «Ogni tanto organizzavamo questi karaoke ed era bellissimo sentire James cantare in italiano e in napoletano. Ci siamo divertiti tantissimo. “Tu vuò fà l’americano” non l’abbiamo fatta però».
Le dichiarazioni del regista Claudio Giovannesi
«È un film tutto dal punto di vista di un americano che ritorna in un luogo […] per ricominciare una nuova vita. Lo sguardo è quello di un americano che scopre comunque attraverso il figlio l’Italia, scopre l’Europa e prova ad avere delle connessioni nuove con questo tipo di realtà. Noi pensavamo sempre ad Ulisse: torna dopo vent’anni di guerra, torna in un luogo dove è stato giovane, dove è stato felice e dove ha fatto una promessa di ritorno. E poi però scopri che il posto in cui torni non è più lo stesso e quindi è un luogo della memoria, dove i sentimenti sono il rimpianto e il ricordo».
