Full Metal Jacket, quando è la guerra a nobilitare l’uomo

“Questo è il mio fucile. Ce ne sono tanti come lui, ma questo è il mio. Il mio fucile è il mio migliore amico, è la mia vita. Io debbo dominarlo come domino la mia vita. Senza di me il mio fucile non è niente; senza il mio fucile io sono niente. [“Preghiera” dei marines]
Non può esistere un soldato senza il proprio fucile. Si tratta di un vero e proprio atto di fede che pone l’uomo a credere nel valore dell’omicidio e della guerra, e alla scoperta di poter essere finalmente qualcuno all’interno della propria patria: un dispensatore di morte che prega per combattere. Diretto da Stanley Kubrick e massima esposizione di antimilitarismo, Full Metal Jacket festeggia 37 anni dal suo esordio nelle sale italiane, divenendo in poco tempo uno dei più grandi film della storia del cinema, soprattutto del genere war movie.

Trama

I nobili ideali della guerra

Il processo di creazione di un marines

Palla di Lardo, figlio dell’innocenza perduta

Morte tua, vita mea

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